domenica 21 agosto 2011

Su di me

E dire che pensavo di essere una tra pochi matti, invece ho scoperto che la mia passione è un “male” comune a molti italiani: scrivere. Sì, scrivere. Sembra facile, eppur non lo è. Soprattutto se viviamo in Italia, dove la metà della popolazione imbratta carta come me e almeno l’altra metà dovrebbe (e il condizionale è d’obbligo) leggere. Invece siamo il paese dove si scrive tanto e si legge pochissimo e questa, per un aspirante scrittore, risulta essere una mazzata tra capo e collo. Almeno per la sottoscritta è stato così.
Scrivo (imbratto carta come sopra) da quando facevo le elementari e crescendo mi sono accorta che se non hai un cognome con una storia alle spalle (può andare come eufemismo?) sei considerato dagli editori alla stregua della mosca che ti ronza intorno e crea solo fastidio. No, peggio: della zanzara che ti punge e che devi assolutamente schiacciare contro il muro per liberartene. Salvo che non si tratti di editori a pagamento, i quali ti stendono un tappeto rosso sotto gli occhi e tu neppure ti accorgi che anche per loro sei una zanzara e che il rosso del tappeto è quello del tuo sangue che loro succhiano come vampiri.
Tornando alla sottoscritta, dicevo che amo scrivere, leggere e disegnare (non a caso le copertine dei miei libri le ho fatte io) e in genere prediligo i romanzi storici. Perché? Perché sono convinta che la Storia non si impari a scuola, nel modo obbrobrioso in cui te la insegnano i professori, (per lo meno la maggior parte di essi) e capisco bene le smorfie di coloro che non vogliono neppur sentir parlare di questa materia. Eppure vi assicuro che è bellissima se spiegata nel modo giusto. Con questo non voglio assolutamente innalzarmi a maestrina, non sia mai, ma, nel mio piccolo, cercare di narrare a minuscoli passi le cause che portarono a determinati eventi, oppure scrivere la vita di alcuni personaggi storici che nell’immaginario collettivo sono totalmente distorti. Non vi è mai capitato di passare dinanzi a un palazzo signorile, a una roccaforte, a un mausoleo, a una strada antica e chiedervi: chi ci avrà vissuto? Quali vicende si nascondono dietro questi mattoni? Ecco: per me è così che succede, vado oltre la semplice visuale che mi propone l’occhio e immagino le persone che ci hanno vissuto, amato, odiato, ordito... E subito penso a come rendere meno intricate le vicende svolte in quel luogo, inventando personaggi che, inevitabilmente, intrecciano le loro vite con persone realmente vissute e con esse vivono gli eventi storici. Facile, no? Sì, sembra, eppure non è così.
Ma non scrivo solo romanzi storici. Però il filo conduttore per ognuno di essi è sempre il solito: ogni qualvolta riprendo in mano un mio scritto, lo distruggerei e lo rifarei daccapo! Non so se vi è mai capitato: io mi accorgo sempre degli errori/orrori solo a distanza di tempo, quando la mente si è svuotata di quel racconto e non lo so più a memoria! Perché a forza di correggere, correggere, correggere... le parole non le leggo più, è tutto impresso nella mente e non vedo più neppure il refuso. Allora mi vedo costretta a smettere, dimenticare il libro per una mesata buona e poi, con infinita pazienza, riprenderlo in mano e... inorridire tutte le volte! Inutile domandarsi come ho fatto a non accorgermi degli errori: si ripete sempre lo stesso schema, per questo alla fine ho preso un bel respiro e ho dato da leggere i miei libri a estranei. E devo dire che quattro occhi vedono meglio di due.
Per anni la mia passione è stata votata solo ed esclusivamente alla sottoscritta e alla ristretta cerchia di amici che mi spronavano a mandarli a un editore, fin quando ho avuto riprova che gli americani sono un gran popolo sotto tanti punti di vista e quello dell’editoria è uno dei tanti. Quando ancora in Italia non si conosceva la pubblicazione on-demand, sono stata folgorata dal fare la conoscenza del sito Lulu.com, americano per l’appunto, un sito che consente a chiunque abbia una vena artistica di realizzare i propri sogni... senza spendere un centesimo! In seguito anche da noi sono sorti siti sulla falsa riga di quello statunitense, eppure nessuno eguaglia la grandezza di Lulu.com, che offre più di tutto quello che ti offrono gli altri, senza per forza di cose dover acquistare copie ad ogni revisione che fai del tuo romanzo, oppure acquistare un minimo di copie, o rimanere vincolato al sito dove decidi di pubblicare e via dicendo.
Così, senza porre altro tempo in mezzo, mi sono decisa e, riesumati i romanzi gettati nel cassetto, li ho corretti (per l’ennesima volta!), impaginati a dovere, ho disegnato la copertina e... et voila! Il libro è pubblicato per chiunque abbia voglia di leggerlo. Negli anni ne ho pubblicati dieci, di cui due sono solo brevi racconti e uno la raccolta di interviste che erano apparse su un web magazine. Il bello di Lulu.com, è che ti dà la possibilità di concedere il download gratuito, oltre un ISBN gratuito e la certezza assoluta che tu sei e rimarrai il solo detentore dei tuoi diritti d’autore. Le mie piccole soddisfazioni me le sono tolte e ora ho anche un gruppetto di fans che attende sempre l’ultimo libro per poterlo leggere.
Il mio consiglio spassionato per gli aspiranti scrittori, è di non fidarsi assolutamente di chi ti chiede soldi per un lavoro che tu hai fatto (dovrebbero pagarti loro!) ma di provare a cambiare la propria visuale sul modo di pubblicare un libro. Prima di buttarvi in pasto ai pescecani, fatevi un giro su Lulu.com, c’è anche la parte in italiano che spiega come fare e vi assicuro che è facile. Chissà, forse impareremmo anche a leggere di più.