martedì 10 giugno 2008

Baseball per non vedenti

Per la prima volta da quando la Nuova Roma Baseball ha preso nel suo campo una squadra di giocatori non vedenti, sono riuscita ad andare a sbirciare gli allenamenti di questi ragazzi che, seppur privi di vista, si dedicano allegramente a questo sport che nulla ha di facile. Innanzitutto, sono loro i primi a scherzare sulla loro cecità, mettendo noialtri in condizioni di non dar troppo peso a questo limite e vi assicuro che non è poco. In secondo luogo, praticano questo sport con una passione ed una dedizione da lasciare stupefatti. Alcuni dei giocatori vedenti delle varie categorie della Nuova Roma Baseball li vanno ad aiutare, prestando la loro conoscenza ed il loro altruismo a questi ragazzi che, se non avessero un manipolo di vedenti, non riuscirebbero a giocare.

Vi lascio immaginare la mia sorpresa quando li ho visti allenarsi in campo, su quello stesso campo dove il giorno prima si era svolta una normale partita di campionato. Hanno regole diverse, ovvio, ma anche loro corrono intorno alle basi per arrivare a fare il punto, battono e lanciano una pallina che ha tre sonagli all'interno e si tuffano letteralmente sul campo per cercare di prenderla. Bellissimo! Vedevo quattro dei nostri cadetti che li aiutavano, passandogli le palle quando dovevano battere oppure battendogli le mani per far loro capire dove si trovava la base. Non sono riuscita a rimanere con le mani in mano e, sebbene vestita di tutto punto, mi sono lanciata nell'impresa. Mi sono ritrovata a passare le palle, mentre i cadetti le prendevano con i loro guantoni usati il giorno prima nella partita e le rilanciavano per farli battere nuovamente, E questi ragazzi non vedenti che mi attendevano con pazienza mentre arrancavo per racimolare le palline che ruzzolavano a terra. E poi la simulazione di una partita: uno dei nostri giocatori più piccoli si è posizionato sulla prima base e teneva un piccolo megafono dove gracchiava per far sentire la propria "voce" al corridore. In seconda c'era una mamma come me, che batteva le mani sempre più velocemente quando il corridore si apprestava a giungere in seconda. Sempre sulla seconda base c'era uno dei cadetti, pronto a prendere la pallina che veniva lanciata da questi ragazzi non vedenti. In terza c'era l'ennesima mamma, che batteva le mani ed a casa base un altro vedente per confermare il punto e dare l'avvio al gioco.

Bene. Io non so voi, ma vedere questi giovani divertirsi insieme a noi, allenarsi con spirito di sacrificio, chiedere se la battuta fosse stata una valida oppure no, avere la voglia di giocare per fare il punto e vincere, è stata un'esperienza fantastica. Adesso capisco per quale motivo i nostri cadetti ed allievi vanno ogni settimana ad aiutarli, coadiuvati da alcune mamme: la loro gioia, la loro voglia di fare, il loro sentirsi "normali", mi ha inevitabilmente portato a dire: "Da oggi ci sarò anch'io".

Spero che anche altri possano "aprire gli occhi" e venirci a dare una mano: i nostri ragazzi non vedenti vi illumineranno, statene certi!

1 commento:

Gianni ha detto...

Ciao Monica.
Innanzitutto complimenti per il tuo nuovo blog. Molto carina ed espressiva l'immagine iniziale.
Hai inoltre esordito con un post molto toccante. Doppi complimenti !
Ciao e buona serata.